behind the scenes
Di Adriano Guario
Sam Mendes, regista che inizia il suo esordio sul grande schermo con “American Beauty” nel 1999, continua a stupirci mettendosi alla prova con un film di genere su un evento accaduto durante la prima guerra mondiale, ispirandosi ai racconti di suo nonno, restando molto fedele al contesto storico.
In “1917”, viene raccontata la storia di due soldati inglesi che intraprendono una “corsa” contro il tempo per raggiungere un accampamento alleato.
Mendes decide di mettere in scena questa corsa, in tempo reale con un lungo, finto e magistrale piano sequenza.
Film pluripremiato e con tre statuette vinte nel 2020, tra cui la miglior fotografia vinta da Roger Deakins.
Nel backstage il regista racconta come sia riuscito a dirigere e a sincronizzare attori e troupe in una pianificazione meticolosa, rendendo il processo di produzione significativamente più impegnativo rispetto ad un film con un piano inquadrature “classico”.
Considerevole anche il lavoro fatto dalla scenografia che ha dovuto ricostruire km di trincee e, dati i molti campi aperti presenti nel film, la cura nel scenografare ogni centimetro presente in campo.
Mendes crede che la natura immersiva della tecnica attragga gli spettatori nel film, facendoli sentire personalmente connessi agli eventi rappresentati sullo schermo. Lo stile di ripresa unico del film mira a avvicinare il pubblico alle realtà della guerra, evidenziando i suoi orrori e il coraggio di coloro che hanno combattuto.